Tu si che giochi duro, Tris... Io sono ancora all'inizio del primo atto!! (Mi sono rovinato col gioco d'azzardo e le scazzottate da bar...)
La grandezza di questo gioco, dovuta certo allo scrittore polacco della saga dello strigo, sta anche nella reinterpretazione in chiave storico-realistica del folklore classico europeo: il troll che chiede il pedaggio sul ponte, la principessa chiusa nel castello custodito da un drago, la bella che fugge nel bosco insieme ai sette nani (ok: confondo molto il gioco col libro... In TW2 ci sta solo il troll, per ora...), dove parrebbero storie di una banalità impressionante, nella trama assumono toni e retroscena tutt'altro che scontati, dal gusto e dai colori perfettamente intonati all'atmosfera medievaleggiante che avvolge tutto il gioco. Di quel medioevo crudo, assente di retorica e di luoghi comuni... Che oserei dire ASSOLUTAMENTE STORICO! (Esistevano i troll e i draghi, no??
)
Mi piace pensare che il gioco sia stato sviluppato secondo
un raffinatissimo gusto perfettamente EUROPEO, in grado di incantare comunque anche negli Stati Uniti con la sua concretezza.
Dragon Age, nella sua vastità, nella sua profondità, nella sua ricerca di originalità pur rimanendo nella trama "classica", e pur con tutto il plauso intellettuale che gli posso dare per aver creato un mondo completamente coerente e originale, ha avuto dal canto suo un lavoro più facile da eseguire, in quanto aveva carta bianca di fronte a sè e nessun rischio di cadere in sbavature e cadute di stile in un batter d'occhio; l'autore di questo gioco, invece, si è dovuto muovere in punta dei piedi, traendo da ogni fiaba quanto potesse e dalla storia del medioevo quanto di più credibile e forte sia realmente successo, per intrecciarle in un mondo davvero solido e potente, che poco sa di artificioso.
Un lavoro intellettualmente doppiamente stimolante!!!
Insomma, io penso che se Sapkowski fosse stato un linguista si sarebbe chiamato Tolkien!
...Minchia che gran critico che son diventato!!!