| Mini recensione di Dragon Age 2.
IMBARAZZANTE. Il mio giudizio sull’ultimo presunto capolavoro della Bioware.
Il prodotto manca quasi totalmente di quella profondità, solennità ed interazione con le dinamiche della trama che rende tutt’ora unico Origins, il tutto in favore di un gameplay decisamente più moderno e dinamico (vero che quello di Origins pareva vecchio di 10 anni), ma in fin dei conti nemmeno così curato e originale, e un feeling generale del gioco molto più adolescenziale. Ovviamente non tutto è da buttare: il gioco a tratti richiama l’epicità del primo Origins, la trama, verso la fine del 2° capitolo, comincia ad acquistare interesse e spessore e l'ambientazione generale vive bene sulle spalle del buon mondo fantasy creato da Bioware per Dragon Age (frutto di un lodevole sforzo artistico)… Ma al di là di quello c’è solo molto e profondo IMBARAZZO per questo seguito indegno.
Punti a favore e punti contro (inizio dai contro).
PUNTI CONTRO: • Ruota dei dialoghi fallimentare: doveva essere una delle innovazioni del gioco, presa direttamente da Mass Effect 2 ma per me è stato il suo più grave fiasco. La ruota dei dialoghi propone quasi sempre solo tre scelte, ordinate moralmente tra “risposta buona”, “risposta neutrale/ironica” e “risposta cattiva” (addio al superamento delle classificazioni morali dei PG di DA:O!); a livello di gioco trattasi QUASI SEMPRE di dire la stessa cosa, ma in maniera più o meno piacevole per il tuo interlocutore; il gioco SOLO RARAMENTE offre, con questo sistema, la possibilità di dare risposte SOSTANZALMENTE DIVERSE da quelle previste dalla trama, il cui risultato dei dialoghi sembra sempre muoversi su binari prefissati (di fatto ho provato a salvare e dare risposte differenti, ottenendo sempre lo stesso risultato); in più non si capisce quasi mai dalla risposta proposta dalla “ruota dei dialoghi” cosa andrà effettivamente a dire il PG, trovandosi puntualmente a dare risposte cui non immaginavamo nemmeno. La “ruota dei dialoghi” quindi è stato un deciso e determinante allontanamento dal genere GdR “classico” verso un action “d’ambientazione” del genere di Mass Effect, anche se, alla fine, per me meno efficace. • Trama e quest deboli e poco interattive: la trama, divisa in 3 capitoli, parla tramite bocca di Varric (nano ladro e cantastorie) delle gesta che hanno portato Hawke, un signor nessuno, ad essere determinante nelle dinamiche del mondo intero. La potenzialità artistica della trama è elevata, ma tale scelta è anche il suo più grande limite. Per troppo tempo si è un signor nessuno (la “grande trama” non prende piede se non all’ultimo) e per troppe ore di gioco (35 delle 40 circa) si ha la sensazione di vagare a caso senza interesse tra le mappe di gioco in cerca di punti esclamativi (che segnalano i fornitori di quest) e freccette (che indicano l’inevitabile punto del combattimento ove si risolveranno le quest), per il compimento di quest insignificanti e senza un effettivo scopo per il PG. Oltre a ciò (e di conseguenza) è ridotta la portata della nostra interazione con la trama del gioco: tranne alcune notevoli eccezioni, tutte concentrate nel finale, per tutto il gioco sono assenti bivi di trama importanti (a differenza di DA:O, le cui scelte percorse per tutta la partita influenzavano notevolmente il finale), riducendosi generalmente a salvare (o no) alcuni personaggi che in futuro potrebbero (o no) darti delle quest aggiuntive; tutto qua. Le quest inoltre sono quasi esclusivamente incentrate sul combattimento o la ricerca (non mi viene in mente una quest risolta con i dialoghi o un’azione stealth), risultando spesso monotone. • Caratterizzazione dei PG raccapricciante: tanta figaggine, zero carisma, zero spessore. Dei 9 PG del nostro party, l’unico di cui non proverete vergogna a portarvi in giro sarà Varric, davvero spassoso (a cui si devono le uniche 2 parti originali del titolo...); considerando che lo spessore di Varric in DA2 è paragonabile a quello di Oghren di DA:O (personaggio assolutamente secondario, in quel capitolo), per gli altri è tutto dire… Tutti gli altri PG spaziano dal “noioso”, all’ “insipido”, allo “speriamo che muoia prima della fine” (in particolare Fenris è osceno). Stesso discorso, con poche eccezioni, per i PNG. Inoltre, a discapito della possibilità di poter avere relazioni sentimentali e sessuali con molti dei PG del gioco, non ho ritenuto accettabile nessuna delle donzelle proposte dal party, trovandomi, in gioco, scapolo convinto (per chi, sul mio profilo, vedesse sbloccato l’obiettivo della relazione amorosa, è dovuto a un bacio omosessuale con Anders per… curiosità scientifica!). • Poche mappe ripetute a iosa nel gioco: aspetto che in fin dei conti non incide parecchio sul giudizio, ma che trovo VERGOGNOSO. Le mappe minori del gioco (quelle di caverne, abitazioni e dungeon) non cambiano, ma sono sempre le stesse riproposte per tutte le quest (saranno 4 o 5 mappe in tutto), variate soltanto dall’apertura o chiusura di alcune porte che ne differenziano il percorso da fare all’interno. E’ da Mass Effect 1 che non vedevo una cosa simile (ma lì potevo giustificarlo)! Spero che i programmatori stiano provando un po’ di vergogna per questo… • Grafica mediocre: per quanto migliorata da DA:O, presenta notevoli difetti, specie per quanto riguarda le animazioni e il framerate. • Nemici poco vari: era un problema del primo capitolo e qui non l’hanno migliorato. Tra l’altro i nemici, anche i boss, sembrano tutti riciclati da DA:O o qualche suo DLC. • Deviazione decisa verso l’action: Nessuna quest può risolversi in maniera diversa dal combattere; le classi dei personaggi proposte dal gioco (guerriero, ladro e mago) praticamente si somigliano tutte, esprimendo solo in maniera esteticamente diversa attacchi ad area devastanti (specialmente arcieri e maghi sono pressochè equivalenti); abbandonate le potenzialità stealth del gioco; il combattimento inoltre, per quanto migliorato, non presenta nessuno dei punti di forza di un vero action.
PUNTI PRO: • Gameplay migliorato: più intuitivo e veloce. • Protagonista presente: a differenza di DA:O, qui il protagonista fa sentire la sua voce e la sua presenza “caratteriale”. Chissenefrega. • Tante side quest: lodevole la quantità di quest presente nel gioco, anche se non eccezionale. • Buona durata: 40-50 ore circa per terminarlo.
GIUDIZIO FINALE: Forse un approccio meno pregiudicato del mio (da DA:O) può valorizzare maggiormente gli aspetti positivi di un action/gdr lungo, ricco di azione, con un party numeroso, vario e divertente da evolvere e con una trama basata su un mondo solido e di spessore, ma per me questo secondo capitolo della saga è stato un fiasco che solo a tratti ricorda (vagamente) la magnificenza del primo capitolo e dal quale difficilmente, vista la chiara deviazione intrapresa, la saga si risolleverà. Voto: 6,5.
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