| Eh sì, Orom... L'ho preso anch'io! E mi è piaciuto così tanto che non sono riuscito a trattenermi dal fare una recensione lunga come la Divina Commedia!
Eccola qua:
Signore e signori, al di là delle dinamiche forse superate (sicuramente non innovative) del nuovo gioco di ruolo della Bioware, ci troviamo di fronte ad un capolavoro del genere, grazie soprattutto allo spessore e all’ampiezza della sua trama.
Eh sì… Dragon Age Origins si può porre tranquillamente nel podio dei giochi di ruolo videoludici migliori della storia, insieme ai prodotti della Bethesda Softworks (la saga di Elder Scroll: Oblivion e Fallout 3, per intenderci), e all’immancabile saga (sempre della Bioware) di Baldur’s Gate.
Si tratta di un gioco di ruolo fantasy in terza persona, con visuale sempre posta alle spalle del personaggio scelto; il gioco però, anche se rigorosamente single player, è da affrontare con un party fino a 4 personaggi contemporaneamente (scelti da un bacino di PG ben più ampio, in stile GdR giapponese), con il giocatore che dovrà così passare la visuale e il controllo da un personaggio all’altro del party per controllare i vari personaggi e impartire le mosse da fare. Il gioco è in tempo reale, ma ha la pregevole caratteristica strategica ereditata da Baldur’s Gate di poter mettere in pausa l’azione per pianificare e gestire i personaggi nel combattimento in tutta tranquillità; veramente innovativa è invece la possibilità di impostare nei vari PG una serie di “tattiche” (con uno schema del tipo “se succede questo” –> “fai questo” abbastanza esauriente nelle manovre possibili), in modo da poterli lasciare anche in mano all’intelligenza artificiale e vederli fare esattamente ciò che gli si chiederebbe.
Vediamone ora nel dettaglio trama, pregi e difetti.
TRAMA: Il gioco ha una trama fantasy alla base abbastanza classica (paragonabile a quella del Signore degli Anelli) e parte dalla calata sulle terre del Ferelden del “Quarto Flagello”. Il “Flagello” è un’orda di Prole Oscura (una sorta di orchetti), comandata da un Arcidemone, provenienti dal sottosuolo, che, a scadenze regolari, emerge in superficie per martoriare il mondo degli uomini. Il protagonista, partendo da un punto di vista particolare e geograficamente differente di questa storia (a seconda del background di partenza), si troverà ad impugnare la causa dei Custodi Grigi, una sorta di ordine cavalleresco creato apposta per combattere il Flagello, riunire tutti i popoli della terra (ovviamente in lotta tra loro) e finalmente attaccare la Prole Oscura e sconfiggere l’Arcidemone. La storia del gioco si articola quindi in 3 fasi ben distinte: 1. Il prologo è l’ “iniziazione” del personaggio principale alla storia, differente a seconda della combinazione di classe, razza e background che si sceglie per il proprio personaggio (per un totale di 6 prologhi diversi); è una fase ben curata, da giocare principalmente con il solo personaggio principale e che serve, oltre ad introdurre il protagonista nella storia, ad insegna le dinamiche base del gioco. 2. La parte centrale, che vede il protagonista alle prese con i quattro popoli principali da riunire unitamente contro la Prole Oscura (Umani, Elfi, Nani e Maghi) e i loro particolari problemi interni ed esterni; in questa fase il protagonista, girellando per il mondo, vedrà anche il suo party ingrossarsi sempre più, fino a raggiungere il notevole numero di 10 membri tra cui trarre per affrontare le specifiche avventure; è la fase principale e più lunga del gioco, supportata da una profondità di trama sempre davvero notevole (soprattutto per umani e nani le dinamiche interne da affrontare porranno il giocatore di fronte a notevoli dubbi e scelte difficili) e uno sviluppo non lineare (le scelte che si prenderanno durante questa fase, o le fazioni che si supporteranno, influiranno sulle vicende seguenti e modificheranno il finale della storia), che però a volte si scontra con dinamiche di gioco di ruolo a computer in un certo senso banali, e non all’altezza della trama del prodotto. 3. L’epilogo, che vede il protagonista inserirsi nelle trame di corte con il Consiglio dei Popoli, per portare quante più fazioni dalla propria parte, e sferrare un assalto finale alla Prole Oscura, fino ad uccidere l’Arcidemone; questa è una delle parti più riuscite ed emozionanti del gioco, capace di influenzare direttamente il finale del gioco con una notevole gamma di combinazioni di scelte differenti. La trama, come già detto, è la componente più riuscita e solida del gioco, che, anche se nella parte centrale del gioco a volte potrà sfuggire (viste le dinamiche “classiche” di gioco di ruolo “clicca e distruggi”), riuscirà sempre a stupire e coinvolgere il giocatore in dinamiche umane (e meno “umane”) reali e profonde, quasi si stesse partecipando allo svolgersi della storia di un ottimo film. Notevole davvero è la sua poca “linearità”, che porterà spesso il giocatore a prendere scelte che influiranno sullo sviluppo dell’intero gioco, con il risultato che ogni partita rigiocata potrebbe essere differente.
PREGI: Trama a livelli elevatissimi: difficile descriverne i pregi e la profondità, o lo spessore di tutti i personaggi del gioco, ma basti sapere che forse non si è mai visto nulla di meglio in un videogioco! …E raramente anche al cinema o in un libro fantasy! Niente da dire: davvero ben curata sempre! Le scelte del giocatore, fin dall’inizio, influenzeranno l’intera storia; non esistono quasi mai scelte “perfette”: rara una simile profondità in un videogioco, e generalmente anche in una storia fantasy: il personaggio si troverà fin dall’inizio di fronte a scelte difficili e INCERTE, che spesso vanno oltre la scelta etica “classica” dei fantasy tra un profilo “buono” e uno “malvagio” (o uno “neutrale”); tutte le scelte conterranno un po’ di bene e un po’ di male, e non si avrà, mai la certezza, fino all’epilogo finale, della bontà delle proprie azioni! 6 background differenti da scegliere all’inizio del gioco: che determineranno non solo parte delle abilità iniziali, ma anche il punto di partenza e il punto di vista soggettivo del personaggio nella trama. L’unica pecca… è che sarebbe bello ce ne potessero essere di più con cui rigiocare il gioco (anche solo la prima parte, appunto, quella che sviluppa il background personale di inizio). Gioco lungo e rigiocabile più volte: circa 100 ore di gioco, con 6 background iniziali e una miriade di finali differenti! Certo… La parte centrale è un po’ ripetitiva, ma di certo si fa giocare! Selezione delle tattiche dei personaggi molto esauriente: veramente una bell’invenzione di questo gioco, che lo eleva rispetto ad altri simili del genere. Gruppo numeroso, tra cui selezionare sempre il proprio party: il gioco finirà con bel gruppo di PG (10, se non erro). Ogni PG avrà inoltre un indice di gradimento del giocatore principale, variabile a seconda delle scelte che prenderà durante il gioco o delle quest che affronterà; questo indice di gradimento, se portato ad alti livelli permetterà di sbloccare parti del background personali dei PG, con relative abilità speciali e quest personali da risolvere… nonché di avere intrallazzi amorosi e sessuali con molti dei personaggi del gioco (c’è pure l’elfo gay!). Di gusto è anche il fatto che i PG che tenderete a trascurare non perderanno troppa esperienza rispetto ai personaggi “di punta”, ma rimarranno sotto al massimo di 1 livello circa: questo significa che, a parte il personaggio principale, potrete veramente scegliere il party “ad hoc” per ogni occasione; e scoprirete che “ad hoc” in questo gioco non sarà soltanto in base alle abilità dei PG, ma anche, e forse soprattutto, al carattere diverso dei personaggi, che li porterà ad apprezzare o meno determinate quest del personaggio principale.
DIFETTI: Se, una volta finito, non si avranno dubbi sul trovarsi di fronte ad un capolavoro, qualche calo di stile (e qualche difetto) durante il gioco in effetti può emergere: Grafica non al top: si è visto di meglio, ma è più che decente… Chissenefrega! Cali di trama nella parte centrale: se la trama è il punto di forza del gioco, durante la parte centrale a volte può perdere un po’ di stile: le quest principali sono sempre curatissime, ma le quest secondarie “peccano” di semplicità come qualsiasi altro GdR a computer: trovarsi a decidere le sorti del regno come più illustre eroe dei Guardiani Grigi e, contemporaneamente, fare da consegnalettere per conto di sconosciuti… è un po’ ridicolo! Contando poi che la maggior parte delle quest si risolveranno semplicemente andando in giro a spiaccicare mostri… Può risultare a tratti noioso e, soltanto nella parte centrale del gioco, a volte la grandiosità della trama potrebbe “sfuggire”, affrontando in serie tanti labirinti e mostri annessi… Dinamica di gioco convenzionale: non un “difetto” ma un “appunto”: se nell’interazione con la trama il gioco dà lo stacco a molti gli altri del genere, le dinamiche di gioco “base” sono convenzionali di un normale “clicca e distruggi”; a parte l’uso del team, della pausa, e della scelta delle tattiche (che certamente nobilitano il gioco!), il gioco nelle sue dinamiche non ha di molto rinnovato il genere che, più o meno, da Diablo 2 è sempre lo stesso: clicchi su un cattivo, fai qualche mossa speciale fino ad esaurimento mana, e aspetti che il mostro muoia. Credo che sia ora di rinnovare il genere, con dinamiche di gioco più attive: Borderlands, nella sua semplicità, ne è la prova! Mancanza di comandi tattici elementari: se la parte strategica è l’elemento trainante del gioco nella sua parte di combattimento, ed è pure figa nella sezione della scelta delle tattiche, manca però di alcuni comandi fondamentali, tipo “TUTTI SEGUIRE ME” (utile se si vuole sfruttare tatticamente il territorio con tutto il gruppo; dovrete muovere i PG impersonandoli ad uno ad uno), oppure “TU VAI LÀ” (non esiste comando per muovere il PG in un movimento che non sia d’attacco!! Se vorrete spostarlo in un’altra posizione dovrete impersonarlo e muoverlo singolarmente…), oppure “maghi e arcieri disimpegnatevi dal combattimento corpo a corpo” (se i nemici giungono in corpo a corpo ai vostri PG “deboli”, questi non si sposteranno mai da soli, ma dovrete impersonarli per disimpegnarli dal combattimento sfavorevole). Considerando quanto è curata ed esauriente la parte delle “tattiche”, simili mancanze si fanno ben sentire durante il gioco! Gestione “scivolosa” dei poligoni: i vari poligoni che compongono personaggi e nemici, quando cozzano gli uni contro gli altri, hanno lo spiacevole un effetto di “scivolare” tra loro; a parte la sensazione grafica di trovarsi immersi in un liquido, più che in un campo di battaglia, questo difetto ha la conseguenza “tattica” che non è mai possibile fare fisicamente da “muro” ai personaggi nemici: se quindi un nemico avrà puntato un mago, e il vostro guerriero incassatore gli si para contro, il poligono del nemico “scivolerà” intorno al guerriero, continuando imperturbato la corsa verso il mago, senza che questi riesca a fare in tempo a fermarlo in alcun modo. Esaurimento dei nemici e degli incontri casuali: purtroppo la gente in giro non è infinita e sia i nemici nella mappa, che i sporadici respawn, che gli incontri “casuali” della mappa, sono in realtà rigidamente pianificati; la spiacevole sensazione è che, una volta liberata una mappa dai nemici, si possa vagare liberamente per la stessa, fosse anche una foresta infestata dai lupi, o un labirinto di caverne collegato col sottosuolo infestato dai Prole Oscura. Peccato! Un minimo di respawn è sempre gradito, se non altro per “livellare” un po’ i PG; Dialoghi non sempre curati: difetto comune di tutti i GdR a computer, meno evidente in questo gioco, ma pur sempre ancora limitante e fastidioso, è l’impostazione di molti dialoghi che non permette sempre risposte adeguate alla situazione: a volte, specie nei numerosi intrighi che ci si trova ad affrontare, si ha la sensazione di avere la risposta giusta ad un dialogo, che risolverebbe ogni problema… Ma non la trovate tra le opzioni di risposta! Non c’è l’italiano: il gioco è in inglese e sottotitolato in italiano. Peccato! Avrebbe aggiunto valore ai dialoghi! Assenza di limiti di tempo: forse è un bene, ma, come molti giochi del genere, il fatto che i personaggi del gioco vi invitino ad agire con urgenza, vista la gravità della situazione, non impone ancora veri limiti temporali, e vi troverete, come sempre, anche di fronte ad un padre che sta morendo di una malattia sconosciuta e un bimbo posseduto dal demonio che vuole conquistare il mondo, a bighellonare in giro per quest secondarie, pur sapendo dove andare a parare per risolvere la trama in questione (la bellezza della trama, in questo senso, perde un po’ di stile… ma lo si nota solo perché è un videogioco dalla trama unica!)… meglio così, forse; il gioco avrà una impostazione più “rilassata”, ma mi piacerebbe vedere per una volta qualcosa di più!
Non ho dubbi quindi di trovarmi di fronte ad un capolavoro del genere Gioco di Ruolo, come forse non se ne sono visti mai prima! Genere che, secondo me, potrebbe ormai venir rinnovato e “modernizzato” dal punto di vista delle dinamiche del gioco, ma che, dal un punto di vista del “gioco di ruolo PURO”, cioè di un gioco di trama e dialoghi, con un PG immerso in un mondo realistico e profondo, vede in questo titolo forse l’apogeo del genere!
Edited by Tristan_Wolfchrane - 11/12/2009, 19:14
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